Epistolario Nino Bertocchi

Titolo
Epistolario Nino Bertocchi
Datazione
1924-1956, con seguiti fino al 1992
Livello
Fondo
Segnatura
Segnatura:
IT QR ENB
Contenuto
L'Epistolario Nino Bertocchi è costituito da una piccola sezione di testi a stampa e dalle lettere, per lo più di carattere professionale e privato, scritte a Bertocchi da personalità della cultura e dell'arte italiana della prima metà del Novecento. Nel fondo specificatamente vi sono conservate le lettere, le cartoline e i biglietti ricevuti da Bertocchi tra il 1924 e il 1956 (anno della sua morte) e le carte ricevute successivamente dalla vedova, Renata Colliva. Il fondo testimonia sia l'attività artistica sia l'attività letteraria di Nino Bertocchi e documenta le relazioni private e la fitta rete di rapporti professionali con storici e critici d'arte, artisti, editori, architetti, letterati. Tra gli oltre sessanta corrispondenti vi sono Giovanni Battista Angioletti, Pietro Maria Bardi, Piero Bargellini, Enrico Falqui, Corrado Pavolini, Giuseppe Pagano. Particolare interesse rivestono le oltre cinquanta lettere inviate da Cipriano Efisio Oppo, scritte tra gli anni Trenta e i Quaranta, alcune molto confidenziali altre di carattere ufficiale, da cui è possibile trarre informazioni e considerazioni sull’organizzazione delle prime edizioni della Quadriennale. Sullo stesso argomento, e in particolare sulla seconda edizione della mostra romana del 1935, vertono anche le lettere scritte da Mario Mafai. Numerose le lettere di Giulio Carlo Argan, a partire dal 1940, quando il critico rivestiva la carica di segretario di redazione della rassegna bimestrale “Le Arti”, fino alle affettuose lettere del 1956-59, scritte da Palermo, dove Argan iniziò la sua professione di insegnante universitario, indirizzate alla moglie di Bertocchi, Renata Colliva, dopo l’improvvisa morte dell’artista-scrittore.
Consistenza
Consistenza:
4 faldoni contenenti 66 fascicoli con 723 lettere, 216 cartoline, 11 articoli di giornale, 5 fotografie, 3 saggi dattiloscritti, 2 manoscritti, 2 cataloghi, 1 monografia
Storia archivistica
L'Epistolario Nino Bertocchi è stato acquistato all'asta dalla Fondazione Quadriennale di Roma il 17 dicembre 2004. Esso proviene da un più ampio fondo conservato presso la Fondazione Archivio Bertocchi-Colliva, che è stata istituita, nel 1991 a Bologna, dalla moglie dell'artista, Renata Colliva. Il fondo bolognese è costituito dagli scritti di Bertocchi (libri, articoli, manoscritti), da documentazione personale e professionale, da materiali fotografici e librari. Fanno parte del fondo bolognese, e sono in alcuni casi presenti anche nell'Epistolario ora conservato alla Quadriennale, lettere, in originale e in copia, inviate da Nino Bertocchi a diversi corrispondenti. Tali documenti sono stati recuperati dalla moglie Renata, nel 1966, dieci anni dopo la morte del marito, con il progetto di far scrivere una monografia su Bertocchi, poi non realizzata, dal giornalista e drammaturgo Otello Vecchietti (alias Massimo Dursi). L'Epistolario Bertocchi, ora conservato dalla Quadriennale di Roma, l'8 febbraio del 2007 è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio, che ne ha promosso il riordino, la schedatura e l'inventariazione, realizzati a cura di Michela Gianfranceschi, con il coordinamento di Paola Cagiano (Soprintendenza Archivistica per il Lazio) e Assunta Porciani.
Criteri di ordinamento
L'Epistolario, al momento dell'acquisto da parte della Quadriennale, risultava parzialmente ordinato e suddiviso in fascicoli nominativi, collocati in successione alfabetica per corrispondente. Questo primo intervento di riordino era stato realizzato da Pietro Buscaroli, presidente della Fondazione Archivio Bertocchi Colliva. Le coperte dei fascicoli presentavano segnature a matita e a penna, che riportavano, a volte, unicamente il cognome del corrispondente, altre volte, appunti, citazioni e trascrizioni di parte del contenuto delle carte. Anche i singoli documenti presentavano segnature a matita, brevi annotazioni e sottolineature del testo. Nel caso delle coperte dei fascicoli, si è potuto appurare che le annotazioni vanno riferite alla mano di Piero Buscaroli, mentre gli appunti e le sottolineature all'interno dei documenti sono da ricondurre alla moglie dell’artista, Renata, e, in parte, allo stesso Nino Bertocchi. Nell'attuale intervento si è deciso di mantenere, in linea di massima, l'ordinamento già esistente. Dove necessario sono stati creati nuovi fascicoli che si sono aggiunti a quelli preesistenti, per un numero complessivo di 66 unità archivistiche. Il materiale è attualmente conservato in 4 buste numerate progressivamente. I fascicoli contenuti all'interno delle buste seguono il criterio alfabetico e hanno anch'essi una numerazione progressiva. Pur conservando le camicie originali, ogni fascicolo è stato provvisto di una nuova coperta che riporta il cognome e il nome del corrispondente, il numero di fascicolo e le date estreme dei documenti contenuti all'interno. I singoli documenti, nei fascicoli, sono stati ordinati cronologicamente e numerati; la numerazione riparte da "1" per ogni fascicolo. I documenti senza data sono stati lasciati in fondo e numerati anch'essi. E' stata effettuata una schedatura cartacea di ogni singolo documento, assegnando un titolo a ciascuna unità documentaria e riportando la data, la provenienza, la destinazione, la consistenza e il contenuto. Sono stati inoltre segnalati i nomi dei personaggi citati, le testate giornalistiche e le principali esposizioni nazionali. Riguardo al contenuto degli scritti, non si è inteso dare trascrizione dei medesimi, né un'esaustiva descrizione dei soggetti trattati, bensì una traccia orientativa e l'indicazione delle citazioni notevoli. La segnatura è composta dal numero di busta, dal numero di fascicolo, dal numero di unità documentaria. Il trasferimento delle informazioni in ArBiQweb è stato curato dal dottor Alessandro Sandorfi.
Strumenti di ricerca
Inventario cartaceo a cura di Michela Gianfranceschi; inventario informatizzato consultabile on line. Il trasferimento delle informazioni in ArBiQweb è stato curato dal dottor Alessandro Sandorfi.
Fonti
Altra parte dell'archivio di Nino Bertocchi è conservata presso la Fondazione Archivio Bertocchi-Colliva che ha sede a Bologna.
Stato di conservazione
Buono
Condizioni di accesso
Il fondo è liberamente consultabile nel rispetto della normativa vigente sulla tutela dei dati personali. La consultazione è consentita negli orari e secondo le modalità stabilite dal Regolamento dell'Archivio Biblioteca Quadriennale di Roma.

Soggetto produttore

Persone