Grassi, Vittorio
ROMA, 17/04/1878 - ROMA, 22/08/1958
Biografia
Autodidatta, frequenta Balla, Carlandi, Prini, Prencipe e Cambellotti, instaurando con quest’ultimo un lungo
e fruttuoso rapporto che durerà tutta la vita. Dal 1904 fa parte dei XXV della Campagna Romana. Nel 1906 ha una sala personale all’esposizione degli Amatori e Cultori ed espone a Londra alla mostra "The Roman Quartet", con Innocenti, Coromaldi e Coleman. Inizia
nel 1906 una lunga collaborazione con il Teatro dei Piccoli di Podrecca. È tra i fondatori della rivista “La Casa” che promuove un radicale rinnovamento
dell’arredo e degli ambienti abitativi. Per Roma capitale dal 1911 realizza opere e decorazioni tra ricostruzione archeologica, misticismo medioevale
ed esaltazione di Roma. Lega le innovazioni tecniche teatrali al senso architettonico e visionario della sua
pittura, allestisce per il Teatro Costanzi di Roma il Macbeth nel 1911. L’anno successivo espone alla "I Mostra della vetrata artistica", dove nasce la sua
collaborazione con l’artigiano Cesare Picchiarini. Dal 1912 al 1949 insegna disegno pittorico, ornato, decorazione, scenografia e tecnica incisoria. Promotore della Secessione romana, vi espone mobili, vetrate, quadri e arreda alcune sale. Tra il 1913 e il 1915 si occupa di riordinare la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, progettando alcuni allestimenti. Riqualifica il rapporto fra progetto e realizzazione partecipando alla Mostra internazionale
di Monza (1923). È chiamato a dirigere la sezione artistica dell’Enciclopedia Treccani. Decora l’Istituto G. Eastman, le chiese di San Paolo e dei Santi Pietro
e Paolo, i palazzi del Notariato, dell’INA e della SIAE. Nelle illustrazioni segue una linea preraffaellita aggiornata in chiave Déco. Si occupa di grafica
filatelica, numismatica e pubblicitaria. Brevetta un sistema infalsificabile di stampa policroma per le carte valori.