Levi, Carlo
TORINO, 29/11/1902 - ROMA, 04/01/1975
Biografia
Nel 1918 conosce Piero Gobetti che lo introduce nello studio di Casorati. L’incontro costituisce un momento decisivo nella vita di Levi, che comincia
a frequentare l’ambiente politico-culturale e artistico torinese. Nel 1923 espone per la prima volta alla Quadriennale di Torino, l’anno successivo partecipa alla Biennale di Venezia e si laurea inmedicina. Negli
anni Venti soggiorna più volte a Parigi, quindi espone nell’ambito del Gruppo dei Sei, sia in Italia sia all’estero. Nel 1931 è presente alla I Quadriennale
di Roma mentre la sua prima personale parigina è organizzata nel 1932 dalla Galleria Jeune Europe. Negli anni Trenta prosegue l’attività pittorica e si impegna attivamente in campo politico, aderendo al movimento
“Giustizia e Libertà”. Per la sua attività
antifascista è arrestato una prima volta nel marzo del 1934 e tra il 1935 e il 1936 è condannato al confino ad Aliano. Durante il soggiorno in Lucania
dipinge numerose tele. Prosciolto dal confino, in seguito alle leggi razziali, nel 1939 fugge in Francia, dove scrive "Paura della libertà". Rientrato
clandestinamente in Italia nel 1941 aderisce al partito d’azione; nel 1942 scrive "Paura della pittura". Nel 1943 è arrestato, poi liberato. Nello stesso anno scrive "Cristo si è fermato a Eboli". Nel 1944 a Firenze entra a far parte del comitato toscano di liberazione nazionale. Dirige “La Nazione del Popolo” e “L’Italia
libera”. Nel dopoguerra si trasferisce a Roma e riprende l’attività espositiva, con mostre personali in Italia e a New York. Nel 1954 ha una sala personale
alla Biennale di Venezia. L’attività artistica prosegue intensa per tutti gli anni Cinquanta e Sessanta, intrecciata alla sua costante produzione letteraria e
alla sua presenza sulla scena politica. Nel 1963 viene eletto senatore nelle liste indipendenti del PCI e s’impegna fino al 1972 nell’attività parlamentare.