Manzù (Manzoni, Giacomo)
BERGAMO, 22/12/1908 - ROMA, 17/01/1991

Biografia

Scultore autodidatta, nel 1929, dopo un breve soggiorno a Parigi, si trasferisce a Milano. Nel 1933 espone alla Triennale una serie di busti che gli valgono numerosi apprezzamenti. Nel 1940 ottiene la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, che lascerà per spostarsi all’Accademia di Torino. Vince i premi per la scultura alla IV Quadriennale (1943) e alla XXIV Biennale di Venezia (1948), quest’ultimo ex aequo con Henry Moore. Nel 1954 accetta l’insegnamento di scultura alla International Sommerakademie di Salisburgo, dove conosce Oskar Kokoschka, titolare della cattedra di pittura. Qui incontra anche Inge Schabel, modella dei corsi dell’accademia, che diventerà sua moglie e unica musa ispiratrice. Tra il 1955 e il 1958 realizza la Porta dell’amore per il Duomo di Salisburgo. In quello stesso periodo inizia a lavorare alla Porta della morte per la Basilica vaticana che completa nel 1963. Nel 1964 l’artista va a vivere in una villa nei pressi di Ardea, poi ribattezzata colle Manzù. Alla fine degli anni Sessanta si dedica anche alla scenografia, realizzando costumi e allestimenti per opere di Stravinskij, Petrassi, Debussy, Wagner e Verdi. Nel 1987-1988 in occasione di una importante mostra tenuta in Gran Bretagna, Manzù ottiene il titolo di membro onorario della London Royal Academy of Arts. L’anno successivo il Comune di Milano gli dedica una antologica e gli conferisce la cittadinanza onoraria. Nel 1989 viene inaugurata nei giardini del palazzo dell’Onu a New York l’ultima sua grande opera "Inno alla vita" ("Madre con bambino"), una scultura in bronzo alta sei metri.

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