Maraini, Antonio
ROMA, 05/04/1886 - FIRENZE, 23/05/1963

Biografia

Scultore, giornalista, critico d’arte, organizzatore, esordisce nel 1910 con l’opera "Perseo", premiata all’Esposizione universale di Bruxelles; nel 1926 ha una sala personale alla Biennale di Venezia. Dal 1927 al 1938 è Segretario generale della Biennale che diventa ente autonomo durante la sua nomina. A lui si deve la creazione dell’Archivio storico della Biennale, l’ampliamento del numero dei padiglioni per gli artisti stranieri, le grandi mostre dedicate alla “Scuola di Parigi” e al Futurismo. Maraini ha una visione internazionale della cultura e delle arti; durante il suo mandato, il cinema entra come forma d’arte alla Biennale. Collabora con i giornali “La Tribuna”, “Domus”, “Dedalus” e “La Nazione”. Come artista, i principi fondanti della sua poetica rimangono invariati nell’arco della sua vita: le sue opere hanno un’impostazione unitaria e armonica. Egli concepisce la scultura secondo criteri compositivi architettonici e funzionali, così che ogni figura umana richiama un elemento portante o funge da decoro. Fra le opere più note si ricordano: "Maternità", esposta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1920), il sepolcro di Giacomo Puccini a Torre del Lago (1924), le statue monumentali per l’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele di Genova (1931), la porta in bronzo della basilica romana di San Paolo. Nella sua lunga carriera Maraini è stato commissario nazionale del Sindacato nazionale fascista di Belle Arti e rappresentante degli artisti alla Camera dei deputati. A partire dagli anni Cinquanta gli impegni lavorativi diminuiscono e Maraini si ritira nella villa fiorentina di Torre di Sopra.

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