Il Fondo è costituito da documenti professionali e personali di Giovanni Carandente conservati in 53 buste e 3 scatole contenenti nel loro insieme corrispondenza, ritagli stampa, periodici, documenti manoscritti e dattiloscritti, bozze di interventi e saggi, progetti di mostre e di pubblicazioni, perizie, documenti contabili e assicurativi, certificati, titoli, curricula, materiale fotografico (fotografie b/n e colore, negativi, fotocolor, diapositive), riproduzioni fotolitografiche e a stampa, disegni autografi e piccole opere grafiche, appunti, agende, tessere e materiale minore a stampa. Seppur non esaustivo di tutte le attività svolte da Carandente durante la sua lunga e intensa carriera professionale, il Fondo permette di ricostruire i diversi ambiti in cui lo studioso ha operato tra la seconda metà degli anni Quaranta e il 2009, anno della sua scomparsa: dall’Amministrazione delle Belle Arti, alla libera professione in campo storico-artistico e culturale come curatore indipendente di mostre e pubblicazioni sull’arte antica, moderna e contemporanea, fino all’insegnamento universitario. Già la prima serie “Carriera nell’amministrazione delle Belle Arti”, permette di ricostruire l’attività di Giovanni Carandente nell’amministrazione delle Belle Arti dal 1946 al 1979, in particolare presso:
• la Soprintendenza ai monumenti e alle gallerie della Calabria nel ruolo di Ispettore avventizio di prima categoria (dal 1946 al 1948);
• la Soprintendenza alle gallerie e ai monumenti dell’Abruzzo e del Molise nel ruolo di Ispettore tecnico per le opere d’arte figurativa (dal 1950 al 1952);
• la Soprintendenza alle gallerie e alle opere d’arte della Sicilia nel ruolo di Ispettore (dal 1952 al 1954);
• la Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma nel ruolo di Ispettore del settore mostre (dal 1955 al 1960);
• la Soprintendenza alle gallerie e alle opere d’arte medioevali e moderne per il Lazio (dal 1961 al 1973), prima nel ruolo di Direttore della Galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini (1961-1964), poi alla direzione del Museo nazionale di Palazzo Venezia (1965-1974) fino alla nomina a Soprintendente alle gallerie e alle opere d’arte medioevali e moderne per il Lazio nel 1974;
• la Soprintendente alle Gallerie per il Veneto (1975-1977);
• l’Ufficio Centrale per i Beni archeologici, ambientali, architettonici, artistici e storici
VII
del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nel ruolo di Ispettore centrale (1977-1979).
Il Fondo permette anche di delineare le diverse attività svolte da Carandente come storico e critico d’arte dal 1946 al 2009. I documenti contenuti nella seconda serie, “Attività come storico e critico d’arte”, anche se non in maniera esaustiva, mettono in evidenza gli ambiti di interesse dello studioso e la sua particolare attenzione verso la scultura moderna e contemporanea specie a partire dagli anni Sessanta. Questo consistente nucleo documentario dà testimonianza della sua vasta attività, ed è stato strutturato in undici sottoserie: 1. Collaborazione con quotidiani e periodici
Si riferisce alle collaborazioni con quotidiani e periodici, in particolare con «Il Giorno», «Metro», «Voce della Calabria», «Il Sud Letterario» e «Azione Liberale».
2. Mostre e cataloghi Materiale documentari sulle mostre e i cataloghi curati da Carandente, in Italia e all’estero, tra gli anni Cinquanta e il 2009.
3. Edizioni monografiche e tematiche
Riguarda la pubblicazione di volumi e di edizioni tematiche e monografiche sull'arte antica, moderna e contemporanea curati dallo studioso.
4. Trasmissioni radiofoniche e televisive
E’ inerente ai progetti e agli interventi ideati per trasmissioni radiofoniche e televisive di ambito culturale e artistico delle RAI.
5. Congressi e conferenze
Contiene documenti sulla partecipazione e sugli interventi tenuti da Carandente in occasione di congressi e conferenze in Italia e all’estero.
6. Mostre, eventi e pubblicazioni su Alexander Calder Consistente nucleo documentario sulle mostre, su eventi diversi, sulle pubblicazioni seguiti e curati da Carandente e sui progetti promossi a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, per i quali viene chiesta la collaborazione e la supervisione dello studioso in qualità di esperto e di rappresentante legale dell'artista in Italia, sin dal 1969.
7. Consulenze e collaborazioni
Riguarda le consulenze e le collaborazioni richieste a G. Carandente a vario titolo tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta: dal contributo alla produzione di documentari di argomento storicoT artistico, ai pareri sulla valutazione e sulla gestione di opere e di collezioni d’arte fino alla partecipazione a comitati, giurie e manifestazioni di ambito artistico e culturale.
VIII
8. Mostre e pubblicazioni su Marino Marini Materiale inerente le mostre, le pubblicazioni (realizzate e non) e le conferenze dedicate a Marino Marini, a partire dall’organizzazione della mostra personale tenuta a Roma, Palazzo Venezia nel 1966, curata da Carandente nell’ambito della sua attività svolta presso la Soprintendenza alle gallerie e alle opere d’arte medioevali e moderne per il Lazio.
9. Consulenze peritali Le consulenze peritali su opere e collezioni d’arte eseguite da G. Carandente tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta.
10. Contributi e saggi I contributi e i saggi di argomento diverso pubblicati da G. Carandente in cataloghi e volumi tra gli anni Sessanta e il 2006.
11. Corrispondenza La corrispondenza, di carattere personale e professionale, inviata o trasmessa a G. Carandente da collezionisti, artisti, case editrici e studiosi tra il 1956 e il 2006.
Il materiale contenuto nel Fondo documenta anche, in particolare nella serie terza “Docenza universitaria”, la carriera accademica di Carandente, dall’abilitazione alla libera docenza in Storia dell’arte medievale e moderna conferitagli nel 1968, al successivo periodo dedicato all’insegnamento universitario presso la cattedra di Storia dell’architettura all’Istituto Universitario Statale di Architettura di Reggio Calabria (1968T1975). Di particolare rilevanza per la ricostruzione del percorso formativo e professionale dello studioso, un nucleo di documenti (curricula, titoli amministrativi e accademici), conservati nella serie, raccolti in occasione della partecipazioni ai concorsi indetti dal Ministero della Pubblica Istruzione negli anni Sessanta.
I riconoscimenti e le onorificenze conferiti a Giovanni Carandente, nell’arco della sua carriera, per le attività svolte in Italia e all'estero in ambito culturale sono conservati nella quarta serie “Onorificenze”: dal Premio Villa San Giovanni (1967), all'attestato dell'Ordine della Stella Jugoslava (1971), al titolo di Honorary Commander of the British Empire (1988) fino al conferimento del Premio speciale della cultura da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1989).
Seguono, nella quinta serie “Documenti personali”, le carte di natura prevalentemente privata: dalla famiglia d’origine, all’infanzia, al periodo della formazione scolastica, al servizio militare prestato nel corpo della Marina, ai primi incarichi lavorativi in Calabria, Sicilia e Abruzzo, fino ai numerosi viaggi che conciliavano spesso finalità di svago, di studio e attività professionale.
IX
A testimonianza della fitta rete di contatti personali e professionali instaurati da Carandente fin dagli anni Cinquanta e nel corso di tutta la sua carriera professionale, nel fondo è conservata, nella sesta serie “Stampe, disegni e biglietti d’autore”, una raccolta di biglietti, cartoline illustrate, riproduzioni fotolitografiche e a stampa, disegni autografi e piccole opere grafiche, spesso numerate, inviati o donati allo studioso da artisti, gallerie e case editrici in occasione di festività e anniversari.
Un altro consistente nucleo documentario, raccolto nella settima serie “Materiale fotografico”, è costituito da immagini, anche di pregio, messe insieme da Giovanni Carandente dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Il materiale fotografico è stato strutturato in tre distinte sottoserie:
1. Eventi, inaugurazioni, visite ufficiali Materiale riguardante esposizioni, inaugurazioni di mostre e presentazioni di volumi che vedono la partecipazione di Giovanni Carandente e immagini relative a viaggi di lavoro e a visite ufficiali di personalità straniere in Italia, guidate dallo stesso Carandente, in qualità di accompagnatore ufficiale di Capi di Stato stranieri per conto del Cerimoniale diplomatico della Repubblica,. 2. Opere d’arte
Riproduzioni di opere di diverse epoche e di diversi artisti raccolte dallo studioso nel corso della sua carriera, molte delle quali riproducenti opere d’arte, in particolar modo sculture, prodotte tra la fine dell’Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento.
3. “Balletto”
Stampe fotografiche riguardanti la danza classica e contemporanea, tema a cui Carandente ha dedicato importanti cicli di conferenze tenuti alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma tra il 1958 e il 1959 e trasmissioni radiofoniche per il secondo programma della Rai nel 1957. A ciò si aggiunge, sempre negli anni Cinquanta, il suo incarico come critico per la danza e il teatro presso il quotidiano «Il Tempo». Dai materiali presenti nel fondo emerge un forte interesse da parte dello studioso per i rapporti fra la cultura figurativa e le arti coreutiche nella prima metà del Novecento e la reciproca e proficua influenza, in particolare tra le arti plastiche e la danza.
I fascicoli contenenti dossier e materiale documentario prodotti, trasmessi o raccolti da Giovanni Carandente sono stati raccolti nell’ultima serie “Documentazione e materiale di studio”. Nel Fondo sono presenti documenti in lingua italiana, ma anche inglese, tedesco, spagnolo, russo e francese.
Consistenza
Consistenza:
53 buste e 3 scatole contenenti 293 fascicoli
Storia archivistica
L’Archivio Giovanni Carandente è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio su proposta della Soprintendenza Archivistica per il Lazio, il 14 giugno 2010. Nello stesso anno è stato donato alla Quadriennale di Roma dagli eredi. Prima della donazione è stato redatto un elenco di consistenza delle carte a cura della Soprintendenza Archivistica per il Lazio.
Il lavoro è stato svolto, dopo la scomparsa di Carandente (7 giugno 2009), presso l’abitazione romana dello studioso, dove il fondo era conservato, a Palazzo Doria Pamphilj, in piazza del Collegio romano. I documenti sono giunti in Quadriennale in dieci scatole di diverse misure, per poi essere collocati, dal personale della Fondazione, in 53 faldoni.
Questo nucleo di documenti costituisce una parte dell’intero fondo archivistico dello studioso, altra parte è conservata presso la Biblioteca Giovanni Carandente di Spoleto. La Biblioteca ha sede al piano terra di Palazzo Collicola, palazzo che ospita anche il Museo dedicato allo studioso, inaugurato nel 2000, in cui è conservata, quasi integralmente, la ricca collezione d’arte appartenuta a Giovanni Carandente.
La biblioteca, aperta al pubblico dal 2006, conserva materiale librario e documentario donato dallo studioso, in diverse tranche, fin dagli anni Ottanta. Otre ai 30.000 volumi d’arte, tra cataloghi di mostre e monografie, il materiale multimediale, la fototeca e una raccolta di periodici italiani e stranieri, conserva anche testi inerenti teatro, danza e letteratura e un ricco fondo discografico.
Il materiale archivistico si riferisce invece, per la maggior parte, agli eventi e alle mostre organizzate da Carandente a Spoleto, sua città d’elezione. I documenti riguardano l’organizzazione delle varie edizioni del Festival dei Due Mondi, oltre che l’allestimento e all’apertura (2000) del Museo Giovanni Carandente. Da segnalare anche il consistente nucleo di corrispondenza con artisti, tra cui Alexander Calder, e la raccolta di materiale fotografico di allestimenti e di mostre, come “Sculture nella Città” del 1962.
Criteri di ordinamento
Il Fondo è pervenuto in Quadriennale non ordinato, ma descritto sommariamente in un elenco di consistenza redatto nel 2010, prima della donazione. Parte del materiale si presentava già fascicolato e provvisto di coperte originali titolate dallo stesso Carandente; erano presenti anche nuclei di carte sciolte pervenuti senza un ordine prestabilito.
Dopo un attento esame dell’elenco di consistenza, degli elementi estrinseci e dei dati biografici rilevabili dal Fondo stesso, si è ritenuto opportuno strutturare l’archivio in otto serie documentarie, al fine mettere in evidenza i diversi ambiti di attività professionale di Giovanni Carandente:
1. Carriera nell’amministrazione delle Belle Arti
2. Attività come storico e critico d’arte
3. Docenza universitaria
4. Onorificenze
5. Documenti personali
6. Stampe, disegni e biglietti d’autore
7. Materiale fotografico
8. Documentazione e materiali di studio
Alcune serie (nello specifico la seconda “Attività come storico e critico d’arte”, la quinta “Documenti personali”e la settima “Materiale fotografico”) sono state ripartite in sottoserie, e nel caso del materiale fotografico in sotto-sottoserie, omogenee per attività, materia o tipologia documentaria, nello specifico:
2. Attività come storico e critico d’arte
2.1 Collaborazione con quotidiani e periodici
2.2 Contributi e saggi
2.3 Mostre e cataloghi
2.4 Edizioni monografiche e tematiche
2.5 Trasmissioni radiofoniche e televisive
2.6 Congressi e conferenze
2.7 Consulenze peritali
2.8 Mostre, eventi e pubblicazioni su Alexander Calder
2.9 Consulenze e collaborazioni
2.10 Mostre e pubblicazioni su Marino Marini
2.11 Corrispondenza
5. Documenti personali
5.1 Documenti
5.2 Fotografie personali
7. Materiale fotografico
7.1 Eventi, inaugurazioni e mostre
7.2 Opere d’arte
7.3 Balletto
7.3.1 Teatri e festival internazionali – fotografie di posa e di scena
7.3.2 Compagnie di danza
7.3.3 Fotografie diverse
Dove necessario sono stati creati nuovi fascicoli con l’attribuzione di un titolo (tra parentesi quadre) che ne descrive sinteticamente il contenuto. Il titolo è stato attribuito anche a quei fascicoli di materiale omogeneo costituiti dallo stesso Carandente ma sprovvisti di annotazioni esterne.
Pur conservando, lì dove si presentavano, le cartelline originali, ogni unità archivistica è stata dotata di una nuova coperta che ne riporta il titolo e la segnatura.
Sono state descritte le singole unità archivistiche (i fascicoli) e se presenti i sottofascicoli, ultimo livello descritto. Nelle schede informatiche, di ciascun livello, sono stati riportati: la segnatura, il titolo (se originale tra virgolette), le date, il contenuto, la consistenza, lo stato di conservazione ed eventuali note.
Complessivamente il nucleo documentario è costituito da 53 buste e 3 scatole per un totale di 293 unità archivistiche. La numerazione delle buste è progressiva per l’intero fondo, la numerazione dei fascicoli è progressiva e ricomincia da 1 per ciascuna serie, sottoserie e sotto-sottoserie. La segnatura è composta dalla sigla del Fondo (FGC), dal numero di serie, e nei casi ove presente, dal numero della sottoserie e della sotto-sottoserie. Segue il numero della busta, dell’unità archivistica e di eventuali sottofascicoli.
Strumenti di ricerca
L'inventario del Fondo archivistico, curato da Valeria Di Lucia è consultabile on line sul sito dell'Archivio Biblioteca della Quadriennale di Roma (www.quadriennalediroma.org/arbiq_web).
Fonti
Altra parte dell'Archivio di Giovanni Carandente con la biblioteca dello studioso sono conservati a Spoleto presso Palazzo Collicola.
Stato di conservazione
Buono
Condizioni di accesso
Il Fondo è consultabile nel rispetto della normativa vigente sulla tutela dei dati personali. Per motivi di riservatezza alcuni documenti sono esclusi dalla consultazione.