Fondo 'Il pulsante leggero' di Rinaldo Funari

Titolo
Fondo 'Il pulsante leggero' di Rinaldo Funari
Datazione
1978 - 2012
Livello
Fondo
Segnatura
Segnatura:
IT QR FPL
Contenuto

Rinaldo Funari nasce a Orte il 16 marzo 1943. Laureato in Scienze politiche, fin dagli anni Sessanta si è occupato di arte contemporanea, fondando e dirigendo spazi espositivi, curando mostre, rassegne e riviste d’arte. Nella prima metà degli anni Sessanta apre a Roma la galleria Delta, di cui non si conservano tracce documentarie nel Fondo. Negli anni ’70 organizza mostre di arte informale e concettuale in gallerie underground e a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta si interessa all’arte tessile, organizzando tre mostre, due delle quali presentate allo Studio d’arte 5x5 nel 1978 e nel 1980. Tra le prime attività ben documentate nel suo archivio, l’interesse per il fumetto femminista, con il suo contributo per la mostra "Fumetto in A" organizzata dall’UDI che porta a Palazzo Braschi le più importanti fumettiste italiane ed europee (Roma, 11-30 marzo 1980) e altre da lui curate, insieme a Lidia Carrieri a Martina Franca, Mantova e Genova.

 

Lo Studio d’arte 5x5 sito a Roma in via Garibaldi 85, diretto da Funari fino al 1985 diventerà un raro spazio espositivo dedicato alla computer art, dove si promuovono una serie di mostre e iniziative culturali, tese a indagare nuovi filoni di ricerca artistica. E’ qui che nel febbraio 1984 viene organizzata una delle prime mostre di computer art in Italia, la personale dei Crudelity Stoffe, gruppo formato da Michele Böhm e Marco Tecce che presenteranno le loro elaborazioni con il software Omaggio a Lisa e nel luglio 1985 "Il pulsante leggero. Prima rassegna italiana di computer art" organizzata da Funari e presentata da Enrico Cocuccioni in cui, tra opere di Adriano Abbado, Daniela Bertol, Paolo Uliana e le ultime realizzazioni della CGE (la società romana diretta da Blumthaler), viene presentato il video "Interno urbano" di Gianni Blumthaler e Rinaldo Funari realizzato già nel 1981.

 

Nel 1981 Rinaldo Funari fonda e dirige la rivista «50x70» un periodico di arte e cultura contemporanea composto da un unico foglio di grande formato ripiegato, con recensioni di mostre su un lato e interventi inediti sull’altro. Ne escono solo tre numeri. Il primo, del febbraio 1981, accoglie il lavoro realizzato ad hoc dall’artista Gianfranco Baruchello. Il secondo, dell’aprile-maggio 1981, è dedicato alle edizioni “Artein”, una collana di libri d’artista in copie limitate. Il terzo, del dicembre 1983, è un’edizione monografica dedicata interamente al tema del “computer art”. Il numero accoglie un pionieristico testo teorico Il pulsante leggero, elaborato dal critico d’arte Enrico Cocuccioni con Rinaldo Funari, sulle problematiche che investono l'uso dei calcolatori nella sfera dell'arte .

 

Nella mostra "Le fiabe volano" organizzata presso il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma (aprile-maggio 1984) Rinaldo Funari curerà la sezione dedicata a fumetto e computer-graphics “in cui alcune pionieristiche esperienze figurative realizzate con il computer sono inserite accanto a illustrazioni e fumetti tradizionali” . L’interesse per il tema del rapporto tra nuove tecnologie e creatività stimola una serie di dibattiti e incontri che avvengono tra operatori culturali, artisti, critici, informatici, ingegneri elettronici, società che operano nell’ambito della grafica televisiva, del settore pubblicitario, dell’editoria. Si rende così operativa una struttura organizzativa e promozionale avente come scopo la diffusione della computer art attraverso la costituzione di un'associazione, Il pulsante leggero, diretta da Funari, alla quale aderiscono molti operatori del settore. Il nome dell’Associazione, che nasce, in maniera informale, insieme al testo di Cocuccioni del dicembre 1983, “è un chiaro riferimento alla tastiera dei calcolatori elettronici e, più precisamente, al personal computer, comparso da pochi anni sul mercato e approdato anche nel contesto artistico”. Frutto del dibattito sull’uso creativo delle nuove tecnologie è sicuramente il Manifesto 1985, esempio concreto anche della necessaria interazione tra diverse professionalità per la realizzazione di opere per mezzo del nuovo linguaggio visivo. Il Manifesto 1985 è infatti un lavoro d’equipe, nato dalla traduzione in immagini del testo di Cocuccioni Manifesto critico. L’arte tra videoestasi e neosofia, realizzato nello studio della CGE di Blumthaler e con chiari riferimento al Pulsante leggero e al testo del 1983 . Il video sarà presentato per la prima volta al festival di Locarno nell’agosto 1985 e la sua storia è ricostruibile attraverso i documenti dell’Archivio Funari.

 

E proprio con Il pulsante leggero Rinaldo Funari vive l’esperienza della direzione artistica della sezione di Computer art del Festival arte elettronica di Camerino, dalla terza edizione del 1985 alla sesta del 1988. Il Festival organizzato dall'Università di Camerino, dal Comune, dalla Comunità montana e dalla Regione Marche, è diretto, dal 1986, da Vittorio Fagone, con la direzione tecnica di Gianni Blumthaler e il coordinamento musicale di Nicola Sani. Funari collaborerà a tutte le rassegne e presenterà ogni anno al Festival, lavori editi e inediti dei maggiori artisti di computer art, italiani e internazionali, di cui l’archivio conserva una documentazione preziosa per la ricostruzione della storia del festival, tra cui tutte le compilation montate proprio per la presentazione delle opere durante le diverse edizioni. Oltre Camerino, dal 1985 al 1990 Il Pulsante leggero partecipa a numerose altre rassegne, occupandosi di presentare le opere dei maggiori artisti italiani di Computer art a Imagina di Montecarlo, al Sicof di Milano, a Chianciano Terme con Teleconfronto. Funari collabora alla mostra "Dal Mille al Duemila. Azione intermediale" realizzata presso la chiesa sconsacrata di S. Caterina d'Alessandria a Bitonto (ottobre 1985), a cura di Anna D'Elia coordinando la sezione dedicata alla Computer art. Si occuperà della sezione "Sotflove. Rassegna di computer art italiana" alla rassegna Monitors di Roma del febbraio 1987. Inizierà a curare corsi di computer grafica (spesso in collaborazione con Softhema Italia, società presente nelle attività de Il pulsante Leggero fin dal 1985), sarà membro di giuria del premio Imago di Milano dell’aprile 1987. L’antologia "The light push-button" sarà presentata al Melbourne film Festival del giugno 1987. L’Associazione si faceva promotrice della diffusione delle opere di questi artisti, tanto da progettare nel 1987 una loro distribuzione, anche al di fuori dei circuiti ufficiali, attraverso l’iniziativa "VideoPL - La computer art a casa tua". Per tre edizioni, dal 1987 al 1989, collaborerà alla rassegna “Semi di luce” di Salerno, a cura della Inter/Prise organizzando rassegne video, convegni e forum, nuovamente insieme a Cocuccioni. Nell’edizione del 1987 presenterà “Videoglasnost: video incontri nella scena elettronica” a cura di Gianni Blumthaler, tra i primi esempi di videoriviste di cui il fondo conserva anche il documento audiovisivo. Nel gennaio Funari 1991 partecipa a "Officina immagine" di Terni, progetto di fattibilità per una manifestazione internazionale da realizzare nel Videocentro di Terni (si tratta di Umbriafiction); a settembre dello stesso anno tiene corsi di formazione professionale per operatori video e computer grafica per il Comune di Terni (anno 1991/1992). Le collaborazioni con Terni continuano per tutta la metà degli anni Novanta con l’organizzazione di corsi e rassegne, come documentato anche dai video del Fondo.

 

Nel 1994 Rinaldo Funari fonda e dirige il Centro nuove tecnologie e immagine creativa in collaborazione con il Sistema bibliotecario dei Castelli romani, con sede a Genzano, direzione che porterà avanti fino al 1999 organizzando corsi di formazione, convegni, e la rassegna "1985-1995. Dieci anni di computer grafica italiana applicata alla ricerca artistica" presentata per la prima volta a Genzano ( 5-15 aprile 1995) ma che sarà itinerante per tutto l’anno. Nel 2001 presenta alcune opere di computer art alla mostra di Ferrara "L'arte elettronica. Metamorfosi e metafore" (Palazzo dei Diamanti, 24 giugno - 2 settembre 2001) a cura di Silvia Bordini: si tratta di "L'università di Camerino 1988" di Altair4 e "Omaggio a Monet" di Colour Factory.

 

Nel 2005 riprende l’attività dell’associazione Il pulsante leggero, con una nuova sede, a Faleria, e con la formalizzazione in associazione culturale, di cui si conserva l’atto costitutivo del 28 maggio 2006, insieme ai documenti che ne testimoniano l’attività fino al 2010. Rinaldo Funari muore il 9 maggio 2014.

Consistenza
Consistenza:
24 buste, 1 hard disk, 4 raccoglitori
Storia archivistica

Il fondo è stato acquisito dalla Fondazione La Quadriennale di Roma nel 2021, con atto di donazione da parte di Cristiana Fantoni, moglie di Rinaldo Funari e testimone attiva delle vicende legate all’Associazione Il pulsante leggero fin dal 1983. Prima della donazione l’archivio era conservato presso l’abitazione di Cristiana Fantoni. L’archivio era costituito da 30 buste di documenti cartacei (circa 8 metri lineari), organizzate cronologicamente dal 1980 al 2012, che ripercorrono le tappe della Computer art attraverso i Festival e le rassegne, le mostre e conferenze, con una raccolta di materiali a stampa prodotti per e in quelle occasioni, da oltre 900 diapositive e materiali audiovisivi su un hard disk (riversamenti in digitale di circa 70 VHS), con le opere degli autori, le compilation presentate ai festival, interviste e documentazione di luoghi ed eventi. Infine una raccolta di monografie e riviste di settore. Il lavoro di riordinamento e inventariazione è stato curato da Angela Chiriatti, con la consulenza scientifica di Paola Lagonigro.

Criteri di ordinamento

L’archivio de Il pulsante leggero, nella sua parte cartacea, risultava ordinato cronologicamente per un arco temporale che andava dal 1980 al 2012, con alcuni fascicoli personali e due buste di documenti sciolti con materiali legati all’attività dello Studio d’arte 5x5 e della rivista «50x70» oltre ad alcuni scritti e qualche lettera e comunicato stampa dell’Associazione. Le buste riportavano sulla costa informazioni sugli eventi e all’interno un elenco dei materiali contenuti. In fase di riordinamento del Fondo si è deciso di conservare tale impianto, che rispecchia comunque la sedimentazione e l’utilizzo dei documenti durante la fase attiva dell’Associazione. A corredo dei documenti audiovisivi, invece, erano presenti elenchi di consistenza con l’indicazione dell’autore, del titolo indicativo del contenuto, dell’anno, della durata e del supporto. Elenchi che sono stati strumenti di fondamentale importanza per il riconoscimento e per la contestualizzazione dei singoli video, redatti in prima battuta da Cristiana Fantoni e poi ampliati e arricchiti di informazioni da Paola Lagonigro nel corso dei suoi studi e messi a disposizione del lavoro di inventariazione. Per quanto riguarda le diapositive, un attento e fondamentale lavoro di attribuzione, datazione e riconoscimento, è stato condotto da Paola Lagonigro, con uno specifico incarico proprio in concomitanza dell’inventariazione del Fondo. Gli elementi conoscitivi per l’individuazione delle immagini sono stati riportati nelle schede descrittive presenti in questo inventario. L’analiticità raggiunta nella descrizione dei documenti è stata possibile grazie agli incontri e scambi con Paola Lagonigro, i cui articoli e saggi, insieme al volume All’alba dell’arte digitale, rappresentano, al momento, ancora l’unica letteratura disponibile sugli argomenti trattati nel Fondo.

 

La prima serie Attività in ordine cronologico conserva tutti quei documenti che ricostruiscono, anno dopo anno, le diverse tappe dell’Associazione, i festival, le mostre, le rassegne e i convegni organizzati da Funari o a cui Funari partecipa e di cui raccoglie brochure, cataloghi e ogni tipo di materiale a stampa per accrescere il suo personale archivio a supporto di un settore che proprio attraverso quelle manifestazioni e quei dibattiti andava acquisendo un suo spazio.

 

Nella seconda serie Autori 24 fascicoli, in ordine alfabetico, con documenti che ci forniscono dati biografici e curriculum degli artisti e delle società che si occupavano di computer art e ci permettono di ricostruire percorsi lavorativi, in alcuni casi, quasi del tutto inediti e che spaziano dall’arte tessile alle sigle e animazioni televisive.

 

Le due serie successive Immagini in movimento e Immagini fotografiche, strettamente legate, conservano le testimonianze visive dell’attività svolta da Il pulsante leggero e dagli artisti ad essa legati o comunque operanti nel settore della computer graphics, italiana e internazionale (80 file video riversamento di VHS, 900 diapositive ca.) che riguardano la produzione visiva dalla seconda metà degli anni Settanta alla fine dei Novanta.

 

Nella quinta e ultima serie Materiale librario documenti a stampa, monografie e periodici, raccolti da Funari sulla computer art, sull’evoluzione dell’informatica e del suo uso nell’ambito artistico e creativo (3 metri lineari).

Bibliografia

P. Lagonigro, Computer art in Italia negli anni Ottanta, in «Venezia Arti», n.s. 2, v. 29, dicembre 2020, pp.137-150

P. Lagonigro, Il Manifesto 1985: dal testo critico alla sua traduzione in video, in «Arabeschi», n.13, gennaio-giugno 2019, pp.164-174

S. Bordini, F. Gallo, a cura di, All’alba dell’arte digitale. Il Festival arte elettronica di Camerino, Mimesis, 2018

P. Lagonigro, Da Mister Fantasy a Immagina. Arte elettronica in tv, in «piano b. Arti e culture visive», v. 3, n. 2,2018, pp.146-170

P. Lagonigro, ‘Schermi Tv al posto di quadri’. Il video nelle mostre degli anni Ottanta in Italia, in «ricerche di s/confine», dossier 4 Esposizioni, 2018, pp.139-146

R. Funari, La computer art italiana degli anni ’80, in La foto rupestre, Il pulsante leggero, 2009

F. Orsolini, a cura di, Festival arte elettronica. Guida al Festival VI edizione, Conforti, 1988

R. Funari, Mappa della Computer art, in «Computer grafica & Applicazioni», n. 1, 1988, pp.82-95

R. Funari, Il pulsante leggero, in «Computer grafica & Applicazioni», n. 1, 1987, pp.122-130

A. Polzonetti, a cura di, Atti del Festival dell'arte elettronica 1985. Camerino, 28-30 novembre 1985, Università di Camerino, 1986

M.P. Fusco, L’arte elettronica? Intanto è cominciata una nuova Babilonia, in «La Repubblica», 6 dicembre 1985

P. Cannizzaro, Il pulsante leggero, in «Video Magazine», n. 49, 1985, pp.78-83

E. Cocuccioni, Il pulsante leggero, in «50x70. Periodico di arte e cultura contemporanea», numero monografico 1983.

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