Fondo Antonello Trombadori

Titolo
Fondo Antonello Trombadori
Datazione
1920 - 1993
con documenti in copia 1903-1915, due documenti del 1997 e del 2015
Livello
Fondo
Segnatura
Segnatura:
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Contenuto

L'archivio riflette gli ampli interessi e i numerosi ambiti di attività di Antonello Trombadori: dalla militanza nella Resistenza romana, agli incarichi politici e istituzionali, al giornalismo, al suo operato in campo culturale, specie storico-artistico, alla sua attività letteraria come poeta e autore di sonetti romaneschi. I vari fronti del suo operato si rintracciano in primo luogo attraverso la "Corrispondenza" (1946-1993) da cui emerge la fitta rete di rapporti con figure di primo piano della cultura e della politica italiana del Novecento. Nel fondo è presente una cospicua documentazione relativa all'impegno politico di Antonello Trombadori, a partire dall'adesione alla Resistenza romana, alla partecipazione attiva nel Pci, fino all'avvicinamento al Psi negli anni Novanta e ai suoi incarichi politico-istituzionali, sia nel Consiglio comunale di Roma dal 1956 al 1968 (specie in ambito culturale nel tentativo di ricostituire la collezione della Galleria Comunale d'Arte Moderna), sia nel ruolo di parlamentare del Pci nel corso di quattro legislature, dal 1968 al 1983, impegnato su fronti diversi, dalle tematiche culturali, quali la legge sui falsi e falsari di opere d'arte, alle questioni di politica interna e internazionale, inerenti in particolare il sud-est asiatico. Riguardo all'attività giornalistica, in veste di collaboratore di «Rinascita», direttore della rivista «Il Contemporaneo», redattore e inviato speciale de «l'Unità», si segnalano numerosi articoli, i diari di viaggio e i documenti sulle missioni all'estero: in Cina nel 1955, con una delegazione di intellettuali italiani capeggiata da Piero Calamandrei, e in Vietnam, prima nel 1966, con Enrico Berlinguer e Carlo Galluzzi, in rappresentanza del Pci, e poi come inviato de «l'Unità» tra il 1967 e il 1975. Presente anche documentazione messa insieme per suoi articoli o interventi su argomenti storico-politici: dal Risorgimento, alla Resistenza a Roma e nel Lazio, alla storia del PCI, all'eversione degli anni Settanta, alla scena politica degli anni Ottanta fino ai primi Novanta. Nel nucleo di carte relativo alla sua attività di critico e storico dell'arte, sono documentate le due mostre L'Arte contro la barbarie (1944, 1951) e il suo impegno, accentuatosi negli anni Ottanta, nella valorizzazione dell'arte italiana tra gli anni Venti e i Cinquanta, in particolare l'esperienza del cosiddetto "ritorno all'ordine", la vicenda dei "Valori Plastici" e della Scuola romana, carte sull'arte e sulla cultura russa, su Villa Stroh-Fern e dossier di documentazione su artisti. Vi è inoltre testimonianza dei suoi scritti poetici, del suo interesse per la poesia romanesca e dei suoi sonetti pubblicati su quotidiani, riviste e volumi oltre che della sua passione per il cinema e la fotografia, come testimoniato dalle oltre 350 fotografie conservate nell’Appendice del secondo versamento che raccontano il fermento culturale dell’Italia degli anni Cinquanta. Nel fondo sono conservati documenti in lingua italiana, ma anche inglese, tedesco, spagnolo, russo, francese, vietnamita e cinese. All'archivio si aggiunge un nucleo di materiale librario proveniente dalla biblioteca privata di Antonello Trombadori, poco meno di 2000 volumi, in prevalenza sull'arte italiana e russa del Novecento, donato anch'esso tra il 2011 e il 2012.

Consistenza
Consistenza:
51 buste, 3 scatole, 6 volumi, 1 DVD
Storia archivistica

Il Fondo Antonello Trombadori è pervenuto alla Quadriennale di Roma per donazione da parte della famiglia tra il 2010 e il 2011. La donazione è avvenuta per tranche successive. Inizialmente sono giunti alcuni fascicoli di documentazione su artisti e corrispondenza sciolta, soprattutto con intellettuali italiani del Novecento. Successivamente sono pervenuti taccuini di viaggio, carte sciolte, fascicoli e dossier attinenti l’attività politica, giornalistica e letteraria. Parte dei documenti è tutt’ora conservata dai familiari, pertanto l’archivio, seppure nella sua articolazione rifletta l’ampio spettro delle attività di Antonello Trombadori, non è stato ricostituito nella sua interezza. Le carte, prima della donazione, erano custodite dai familiari, nell’abitazione di Antonello Trombadori, sita nel quartiere romano Prati. 

Il Fondo conservato dalla Quadriennale è stato dichiarato di “importante interesse storico” il 16 giugno 2011 con decreto del Direttore regionale per i beni culturali e paesagistici del Lazio del MIBAC. Parallelamente alla donazione delle carte d’archivio è giunta alla Fondazione anche parte della biblioteca personale di Antonello Trombadori e in particolare le pubblicazioni d’arte. Il nucleo di materiale librario di Antonello Trombadori, ora in Quadriennale, è costituito da poco meno di 2000 volumi.

Il secondo versamento è pervenuto alla Quadriennale di Roma per donazione da parte degli eredi di Antonello Trombadori, i figli Duccio e Lucilla, nel 2019. Conservato inizialmente presso l’ArBiQ in 10 scatole di cartone, tre cartelle e un DVD con fotografie in formato digitale. 

Criteri di ordinamento

Il Fondo è costituito, nel suo complesso, da 51 faldoni, 3 scatole, 6 volumi di riviste rilegate e 1 CD contenente 360 immagini digitali. I documenti sono stati donati alla Fondazione in due fasi successive, il primo versamento negli anni 2010-2011, il secondo versamento nel corso del 2019. La struttura del fondo, e il relativo inventario, mantengono traccia dei due momenti di arrivo delle carte e compongono un albero gerarchico in cui i due rami principali presentano una struttura speculare, testimonianza della coerenza iniziale dell’archivio ma anche del netto intervento/rimaneggiamento successivo sullo stesso.
La decisione di mantenere i due versamenti distinti, creando due Subfondi, trae motivazione dalla concreta possibilità che vi siano ulteriori versamenti da parte degli eredi in futuro, con la conseguenza di dover nuovamente intervenire sulla numerazione complessiva del fondo.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione del primo versamento è stato curato da Valeria Di Lucia con il coordinamento di Assunta Porciani e con alcuni preziosi consigli di Paola Cagiano, funzionario della Soprintendenza Archivistica per il Lazio.
Il riordinamento, la schedatura informatizzata, la redazione dell’inventario per il secondo versamento e la revisione dell’intero inventario del Fondo è stato svolto tra giugno e novembre 2020, con il coordinamento scientifico della dottoressa Fabiana Raffaele e della dottoressa Maria Natalina Trivisano, grazie alla concessione del contributo da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio per “interventi da effettuarsi su archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori o di loro esponenti”, ai sensi della l. 205/2017.

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