Paesaggio_Nicolas Martino: Res gestae. Il sentimento tragico della storia nell’arte italiana del XXI secolo_Romeo Castellucci/Andrea Mastrovito
26 gennaio 2024 - 17 marzo 2024

Sede
Roma, Museo di Roma a Palazzo Braschi
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Organi commissioni

Soggetti promotori: Quadriennale di Roma e Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Descrizione

La mostra fa parte di Quotidiana, il programma espositivo che, a partire da settembre 2022, coinvolge le due sale al piano terra del Museo di Roma, aperte al pubblico con l’obiettivo di approfondire alcuni orientamenti significativi dell’arte italiana del XXI secolo. 

Il secondo ciclo di Quotidiana è stato inaugurato il 23 settembre 2023 e prevede 3 mostre della sezione Paesaggio e 6 mostre della sezione Portfolio.

In Paesaggio, ogni due mesi, tre curatori riflettono su traiettorie artistiche attraverso un testo critico e una mostra con poche opere essenziali.

 

La mostra di Romeo Castellucci e Andrea Mastrovito nasce dal saggio del curatore Nicolas Martino, intitolato Res gestae. Il sentimento tragico della storia nell’arte italiana del XXI secolo che riflette sulla persistenza del sentimento tragico della storia nell’arte italiana del XXI secolo, soffermandosi in particolare sul lavoro di Romeo Castellucci e di Andrea Mastrovito. La Resurrezione (2022) di Romeo Castellucci è una moderna tragedia che si svolge sulle note dell’omonima sinfonia di Gustav Mahler. Si tratta di un’opera totale che interroga la possibilità di concepire un ipotetico e catartico rinnovamento sulle macerie di un mondo dominato dalla violenza, che il regista restituisce nel ritrovamento di corpi senza vita in una fangosa fossa comune, disseppelliti con una cura religiosa nel corso della quasi totalità dell’azione teatrale. Le jardin des histoires du monde (2018) è un lungo fregio realizzato da Andrea Mastrovito secondo la tradizione bergamasca dell’intarsio, con la collaborazione di alcuni maestri artigiani della sua città di origine. Il racconto, quasi un poema epico, si colloca fuori da un tempo e da uno spazio preciso, consentendo l’immediata associazione con le infinite ripetizioni storiche degli errori che l’umanità non riesce a emendare.

Cataloghi