Severini, Gino
CORTONA, 07/04/1883 - PARIGI, 26/02/1966
Biografia
Studia a Cortona quando, a quindici anni, per una ragazzata è espulso da tutte le scuole del Regno. Si trasferisce nel 1899 con la madre a Roma dove
lavora come contabile. Frequenta la scuola serale di disegno agli “Incurabili”
a cui segue poi un periodo di formazione da autodidatta. Conosce Boccioni e decide di dedicarsi unicamente alla pittura. Apprende i rudimenti della tecnica divisionista nello studio di Giacomo Balla, da poco tornato da Parigi. Nel 1906 compie il primo viaggio nella capitale francese, qui incontra Modigliani e Max Jacob. Nel 1910 è tra i firmatari, insieme a Balla, Boccioni, Carrà e Russolo del Manifesto della pittura futurista. L’anno
successivo il gruppo dei futuristi è a Parigi ed è lo stesso Severini a introdurre i compagni nello studio di Picasso. È presentato da Marinetti alla Closerie des Lilas dove conosce Gleizes, Metzinger, Léger, Gris, Brancusi e il poeta Paul Fort di cui, nel 1913, sposa la figlia Jeanne, testimoni di nozze sono Apollinaire e Marinetti. Nel 1913 tiene la sua prima personale alla Marlborough Gallery di Londra e nel
1917 espone alla Stieglitz di New York. Si appassiona allo studio della matematica e della geometria descrittiva, che approfondisce con Raoul Bricard. Si lega nel 1919 alla Galleria L’Effort Moderne di Léonce Rosemberg. Nel 1921 riceve le prime di una lunga serie di commissioni per lavori ad affresco e mosaico per edifici pubblici e privati e nello stesso anno pubblica a Parigi "Du cubisme au classicisme". Nel 1935 ottiene il I premio per la pittura alla Quadriennale di Roma. Torna in Italia dove rimane fino al 1946 e pubblica alcuni saggi
sull’arte e una parte della sua autobiografia. Nel 1950 riceve il premio di pittura alla Biennale di Venezia e nel 1960 il premio nazionale delle arti cui
fa seguito una grande antologica a Roma allestita a Palazzo Venezia. L’Accademia di San Luca gli conferisce il premio per la pittura nel 1964.