Vespignani, Renzo
ROMA, 19/02/1924 - ROMA, 26/04/2001
Biografia
Bisnipote del noto architetto Virginio Vespignani, durante la guerra inizia a disegnare e a dipingere presso lo studio dell’incisore Lino Bianchi
Barriviera. I suoi primi riferimenti artistici sono Alberto Ziveri e Luigi Bartolini e, soprattutto nei primi quadri, gli espressionisti. Nel 1945 allestisce la sua prima personale alla galleria romana La Margherita. Nello stesso anno cominciano le sue collaborazioni con alcune riviste letterarie dove pubblica scritti, illustrazioni e disegni
satirici. Si dedica con eccezionali risultati all’incisione. Alla fine degli anni Quaranta viene raccomandato per una borsa di studio al Ministero per gli Affari Esteri da Oskar Kokoschka che lo definisce “uno dei migliori disegnatori
contemporanei”. L’artista è ormai noto a livello internazionale tanto che la Galleria Hugo di New York gli dedica una mostra nel 1948. Negli anni
Cinquanta si occupa di scenografie per il cinema e per il teatro. Profondamente interessato alle questioni sociali, nel 1956 fonda, insieme ad altri artisti, architetti e intellettuali, la rivista “Città aperta” rivolta alla cultura urbana. Durante il decennio successivo e per tutti gli anni
Settanta lavora a cicli pittorici quali "Imbarco per Citera" (1969),
"Album di famiglia" (1971), "Tra le due
guerre" (1972-1975). Nel 1985 espone a Villa Medici il ciclo dedicato a Pier Paolo Pasolini, a riprova dello stretto rapporto della sua arte con il cinema e con la letteratura. Illustra opere di Belli, Boccaccio, Eliot, Halleg, Kafka, Leopardi, Majakovskij, Porta, Villon. Dopo essere stato più volte negli Stati Uniti, espone nel 1991 a Roma il ciclo "Manhattan Transfer", vivida rappresentazione del convulso modo di vivere americano. Nel 1999 è eletto presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca e nominato Grand’Ufficiale
al Merito della Repubblica.