Menna, Filiberto
SALERNO, 11/11/1926 - ROMA, 06/02/1989
Biografia
Dopo aver compiuto gli studi classici a Salerno si laurea, nel 1951, in medicina all’Università di Napoli.
Inizia a lavorare come funzionario presso l’Alto commissariato d’igiene e profilassi, poi Ministero della Sanità. Compie la sua formazione umanistica
seguendo i corsi di Lionello Venturi e Giulio Carlo Argan e consegue la libera docenza in Storia dell’arte moderna e contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma. Inizia la sua attività
di storico dell’arte, teorico, critico militante. Il suo primo lavoro, del 1962, è una monografia su Mondrian, cui seguiranno nel 1967 uno scritto su Prampolini e, l’anno successivo,
"Profezia di una società estetica". Insegna a Salerno, dove diviene preside della facoltà di Magistero, poi a Roma alla facoltà di Architettura. Nel 1959 sposa l’artista Bianca Pucciarelli (in arte Tomaso Binga) con cui fonda a Roma nel 1974 l’associazione culturale
Lavatoio Contumaciale. Dal 1960 è critico d’arte per “Il Mattino” e successivamente cura la pagina
sull’arte di “Paese Sera”. Nel 1975 pubblica il suo saggio più noto "La linea analitica dell’arte moderna". Nello stesso anno è consigliere regionale della Campania eletto, come indipendente, nelle liste del PCI. Nel 1973 è commissario alla X Quadriennale d’Arte per la mostra "La ricerca estetica dal 1960 al 1970". Nel 1978 è tra i commissari della mostra
"Sei stazioni per Artenatura. La natura dell’arte" alla XXXVIII Biennale di Venezia. Curatore di moltissime mostre, negli anni Ottanta Menna è promotore e teorico dell’astrazione povera. Scrive nel 1980 il saggio
"Critica della critica", nel 1982 "Quadro critico" e nello stesso anno fonda la rivista “Figure” dedicata alla riflessione teorica sull’arte. Risalgono al 1988 le sue ultime pubblicazioni: uno studio su William Hogarth e il saggio "Il progetto moderno dell’arte".