Argan, Giulio Carlo
TORINO, 17/05/1909 - ROMA, 12/11/1992

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www.giuliocarloargan.org

Biografia

Giulio Carlo Argan è stato uno dei maggiori critici d’arte del Novecento. Formatosi nell’ambiente culturale gobettiano, ha studiato all’Università con Lionello Venturi, seguendone l’esempio relativamente alla critica d’impostazione crociana estesa anche all’arte contemporanea e all’architettura. Nel 1933 entra nell’amministrazione delle Antichità e Belle Arti, diventando ispettore a Torino, poi a Modena e infine a Roma alla Direzione Generale, dove elabora il progetto dell’Istituto Centrale del Restauro e redige la rivista “Le Arti”. Nel dopoguerra approda a una critica di taglio fenomenologico: scrive di urbanistica, museologia, design, in difesa dell’arte astratta e dell’architettura moderna (fondamentale il "Walter Gropius" e "la Bauhaus", 1951), scrive saggi su artisti rinascimentali ("Brunelleschi", 1955; "Fra’ Angelico", 1955; "Botticelli", 1957) ed elabora una nuova interpretazione dell’arte barocca ("Borromini", 1952; "L’architettura barocca in Italia", 1957). Nel 1955 inizia l’insegnamento universitario a Palermo e dal 1959 a Roma. Negli anni Sessanta ha un ruolo di primo piano nel dibattito sull’arte moderna: dall’informale all’arte gestaltica, fino alla teorizzazione della morte dell’arte. Nel 1968 pubblica la "Storia dell’arte italiana", seguita da "L’arte moderna 1770-1970". Negli anni 1976-’79 è sindaco di Roma e dal 1983 senatore del Pci, dedicandosi soprattutto alla critica della cultura postmoderna, alla difesa del patrimonio artistico e alla riforma delle leggi di tutela. Nel 1990 pubblica "Michelangelo architetto" (con Bruno Contardi). Tra le sue raccolte di scritti si ricordano: "Studi e note", 1955; "Salvezza e caduta nell’arte moderna", 1964; "Progetto e destino", 1965; "Da Hogarth a Picasso", 1983; "Classico Anticlassico", 1984; "Immagine e persuasione", 1986.

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