X Quadriennale Nazionale d'Arte. Situazione dell'Arte non figurativa
8 febbraio - 25 marzo 1973
Organi e commissioni
Nel 1970 è nominato presidente Francesco Franceschini, docente e deputato, coadiuvato nell’organizzazione da un Comitato consultivo diretto dal segretario generale Fortunato Bellonzi.
Consiglio di amministrazione: presidente, segretario generale, Gino Bacchetti e, successivamente, Fortunato Capuano, Giorgio Castelfranco, Demetrio Menegatti, Giuseppe Piccolo, Francesco Rebecchini, Bruno Saetti, Rinaldo Santini
Direttore amministrativo: Natale Sanino
Comitato consultivo: Giulio Carlo Argan, Fortunato Bellonzi, Enzo Brunori, Palma Bucarelli, Venanzo Crocetti, Pericle Fazzini, Marcello Mascherini, Filiberto Menna, Rolando Monti, Pier Luigi Nervi, Pasquale Passacantanto, Enrico Paulucci, Mario Penelope, Carlo Pietrangeli, Giuseppe Sanzo Santulli, Carlo Terzolo, Marco Valsecchi
Commissione di studio: Marco Valsecchi coordinatore, Enzo Brunori, Giuseppe Marchiori, Marcello Mascherini, Rolando Monti, Enrico Paulucci, Lorenza Trucchi, Cesare Vivaldi
Commissione per la mostra "Linee della ricerca non figurativa in Italia dal 1930 al 1965": Nello Ponente coordinatore, Antonio Corpora, Achille Perilli, Lorenza Trucchi, Cesare Vivaldi
Commissione per il collocamento delle opere: Marco Valsecchi coordinatore, Luigi Boille, Lorenzo Guerrini, Carlo Lorenzetti, Edgardo Mannucci, Achille Pace, Giò Pomodoro, Piero Sadun, Toti Scialoja, Marcello Venturoli.
Descrizione
Si cerca una nuova formula per la X Quadriennale. Viene abolito il meccanismo di accettazione delle opere: alla mostra partecipano solo gli artisti invitati. Viene soppresso l’ufficio vendite. Si decide di dare più spazio agli apparati didattici. Il clima del '68 porta all’eliminazione anche dei premi.
Nonostante i tentativi di modernizzazione della rassegna, serpeggia nel mondo dell’arte un atteggiamento critico nei suoi confronti. Si concretizzano alcune iniziative espositive contrapposte, come la mostra Prospettive 5 e una annunciata "anti-quadriennale". Ma la variante più evidente riguarda l’articolazione della mostra. Non più un unico appuntamento, ma un programma di cinque mostre dal 1972 al 1977.
La seconda, del 1973, offre una vasta campionatura di artisti di segno opposto.