L'arte nella vita del Mezzogiorno d'Italia. Mostra di arti figurative e di arti applicate dell'Italia meridionale
7 marzo - 31 maggio 1953

Sede
Roma, Palazzo delle Esposizioni

Organi commissioni

Comitato esecutivo: Pietro Campilli (presidente), Antonio Baldini (vice presidente), Emilio Lavagnino (segretario generale)

Commissione esecutiva per le rassegne retrospettive: Gino Doria (segretario), Maria Accascina, Pietro Angelini, Carlo Barbieri, Palma Bucarelli, Giuseppe Cocchiara, Raffaele Corso, Antonio Daneu, Nicola D'Atri, Felice De Filippis, Ennio Francia, Alfonso Frangipane, Bruno Molajoli, Alfredo Petrucci, Adriano Prandi, Alfredo Schettini, Carlo Siviero, Paolo Toschi, Nicola Valle

Commissione esecutiva per le rassegne contemporanee: Fortunato Bellonzi (segretario), Vincenzo Ciardo, Ferruccio Ferrazzi, Valerio Mariani, Giovanni De Caro, Nicola Valle, Manlio Giarrizzo, Pippo Rizzo, Pietro Angelini, Rocco Gullo, Giovanni Brancaccio, Benedetto De Lisi, Alessandro Monteleone, Giovanni Consolazione, Marino Mazzacurati, Saro Mirabella, Gina Assirelli, Cafiero Luperini, Giovanni Schifani 

Giuria di accettazione:
pittori: Pippo Rizzo (presidente) Giovanni Brancaccio, Giovanni Consolazione, Stanislao Dessy
scultori: Marino Mazzacurati, Alessandro Monteleone, Emilio Greco, Pippo Rizzo, Luigi Surdi.

Descrizione

La mostra, pensata quale "rassegna dei valori artistici del Mezzogiorno d'Italia" allo scopo di valorizzarne le energie artistiche e promuoverne i talenti, comprende due sezioni: arti figurative (pittura, scultura e bianconero) e arti applicate (artigianato artistico nelle sue più diverse declinazioni, dalle oreficerie ai metalli, ai cammei alle ceramiche, ai tessuti e ricami).

Per ciascuna delle due sezioni la parte dedicata alla produzione contemporanea è affiancata da rassegne antologiche: da una parte le retrospettive di artisti quali Vincenzo Gemito, Antonio Mancini e Umberto Boccioni; dall'altra mostre regionali come quelle della pittura popolare siciliana e di arte decorativa sarda o esposizioni di oggetti antichi come le porcellane del Museo di Capodimonte e della Reggia di Napoli. Vengono assegnati premi agli artisti e agli artigiani viventi partecipanti all'esposizione e previsti acquisti.

Note

La mostra, chiusa al pubblico il 31 maggio, resta aperta per la vendita delle opere fino ai primi di luglio.